ANTROPIZZAZIONE E NON SALUTE? a cura di ELEONORA MASCETTI

La Terra, non è solo il posto che ci ospita da 500.000 anni, bensì una risorsa… insostituibile.

Oggi sentiamo sempre più parole come ecologia, inquinamento, territorio… sia sul web che nella vita di tutti i giorni, eppure la stragrande maggioranza degli uomini su questo pianeta non è minimamente interessata alla salute del territorio.

Infatti il rapporto ambiente-uomo è sempre stato ambivalente perché gli esseri umani hanno sempre preso più di quello che la natura aveva da offrire per la loro sopravvivenza, ma come ben sappiamo, anche questa ha dei limiti da rispettare per evitare danni irreparabili.


Il fattore principale per la non-salute dell’ambiente è l’antropizzazione, vale a dire l’insieme di tutte le trasformazioni che l’uomo ha messo in atto su di esso per adattarlo a lui, avendo un impatto negativo e danneggiando in maniera irreversibile il naturale equilibrio degli ecosistemi.

Altri fattori che sono alla base di una radicale trasformazione dell’ambiente sono l’incremento demografico e l’urbanizzazione, che insieme hanno portato a un numero quasi raddoppiato della popolazione nelle città, facendo calare le attività del settore primario, come l’agricoltura, ed alzare invece le attività dei settori secondario e terziario, ad esempio sono aumentati il numero delle fabbriche e dei servizi. In poche parole, nei vari secoli gli uomini (sia in città che in campagna) hanno sempre svolto delle attività che hanno cambiato la realtà naturale nella quale vivevano.


Questi cambiamenti hanno avuto un'implementazione a partire dalla Rivoluzione Industriale (1800), che sancì un grande processo di evoluzione economica e industrializzazione: la società si trasformò in un sistema in cui l'uso di nuove fonti energetiche e macchinari fu fondamentale.



Infatti, in questo periodo si iniziò a parlare di ecologia (incentrata sul concetto di ecosistema ed equilibrio biologico) e ambientalismo (iniziative con il solo scopo di tutelare e migliorare l’ambiente naturale).Le emergenze che, dalla Preistoria fino ad oggi, hanno dato maggiori problemi all’equilibrio dell’ecosistema, sono:

-la deforestazione, causata dall’estensione di zone destinate all’agricoltura o alla costruzione di industrie: tutto ciò comporta una drastica riduzione degli habitat naturali;


-l’inquinamento atmosferico e il riscaldamento globale:  causati dallo smisurato uso di gas prodotto dalle attività umane, stanno contribuendo a ingrandire il buco nell’ozono, facendo appunto surriscaldare il pianeta, sciogliere ghiacciai e inaridire zone della Terra;

-l’inquinamento delle acque dovuto ai continui scarichi che si fanno in mare, soprattutto ad opera delle industrie: tutto ciò altera la salute di fauna e flora sottomarina (con conseguenti danni anche per la nostra salute);


-la riduzione della biodiversità con la conseguente estinzione di tantissime specie animali e vegetali;


Tra le iniziative che, se svolte correttamente e costantemente da tutti, potrebbero davvero avere effetti positivi sull'ambiente: 
fare la raccolta differenziata e non lasciare rifiuti in natura;
 ridurre l’uso di energia e gas;
usare risorse ecosostenibili e rinnovabili. 

   Per fortuna oggi ci sono molte associazioni ambientaliste che cercano di coinvolgere l’intera popolazione e stanno dando un “piccolo grande” aiuto all’ambiente.

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