IL CAVALLO DI TROIA? IN REALTA' ERA UNA NAVE!
A dirlo è l'archeologo italiano Francesco Tiboni, secondo il quale all'origine del mito del cavallo di Troia ci sarebbe in realtà un'errata interpretazione. Ma perchè questo equivoco millenario?
l'Inganno del cavallo, ad opera dell'astuto Ulisse: Quest’equivoco nasce da un errore di traduzione dei testi omerici, in quanto il termine greco “hippos”, traducibile con "cavallo", era in realtà un tipo di nave fenicia che aveva la testa equina. Omero scrisse che dopo anni di assedio alla città di Troia, i Greci, guidati da Ulisse, fecero finta di abbandonare sulla spiaggia un "hippos" di legno, un cavallo, al cui interno erano nascosti i guerrieri achei. Questa la versione più nota, attraverso cui avvenne la risoluzione della guerra e la presa dell'inespugnabile città.
Un grave errore, da parte dei Troiani: durante la notte, i soldati achei uscirono dal cavallo e distrussero la città, sorprendendola inerme.
Gli achei, abili navigatori: L’equivoco secondo Tiboni, sta proprio nel fatto che Omero conosceva tutti i particolari delle imbarcazioni greche, e che quindi alludesse in realtà ad una nave fenicia. I traduttori di Omero fraintesero tutto, traducendo il termine con "cavallo"!
Plinio il Vecchio ci dice che: Tale imbarcazione in realtà fu inventata da un maestro d’ascia fenicio il cui nome era Hippus. Queste navi, non a caso, erano dotate di una caratteristica polena: una testa equina.
Gli archeologi, ancora adesso, cercano di gettare luce sull'affascinante mondo di Omero!!
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