“ALTRO CHE VACANZE DA SOGNO” di ANTONIA TRAVAGLINI



Non ci potevo credere…

Ma come ho potuto?  mi ripetevo di continuo tra me e me… e non mi davo una spiegazione a tutto quello che mi accadde in quei 15 giorni di vacanza e spensieratezza.

Non vedevo l’ora che arrivasse la sera del 22 dicembre, perché sarei partita con tutta la mia famiglia per andare a passare le vacanze natalizie alle Maldive, avrei anche saltato un giorno in più di scuola. Non vedevo l’ora!. Ero troppo gasata per questo viaggio. Avevo perfino convinto mio padre, che di sicuro non era stata una cosa facile, perché per lui le feste natalizie era d’obbligo passarle con la famiglia, mangiando e facendo dopo pranzo una bella tombolata. Lui era un tradizionalista, invece, io e la mamma avevamo sempre sognato di passare un Natale al mare, mentre per mio fratello era  indifferente.

Il papà e la mamma erano tornati insieme da qualche mese, anche se a me e mio fratello non avevano detto niente. Loro si erano lasciati perché la mamma pensava che il papà le avesse messo le corna, ma loro dicevano che era stato un fraintendimento, invece noi pensavamo fosse stato quello il vero motivo, perché siamo grandi per capire certe cose. Ovviamente non sapevamo altro, o perlomeno io non sapevo altro.

Io mi chiamo Anna e ho 16 anni, mentre mio fratello Luca ne ha 20. Noi siamo come cane e gatto, ma in fondo ci vogliamo bene, io sono l’opposto di lui, capelli scuri lisci e occhi marroni, mentre lui capelli biondi, occhi azzurri. Luca è il classico ragazzo che ci sa fare con le donne mentre io sono  un’imbranata  totale. 

Erano le nove di sera e stavamo per partire da casa per andare all’aeroporto, quando sentii il mio telefono vibrare, era quella smorfiosa di Silvia, la mia compagna di classe che mi scriveva solo per vantarsi della sua vita, infatti, mi aveva scritto che anche lei, come tutti gli anni, sarebbe partita per le vacanze di Natale, rispondendomi alla stories di Instagram che avevo appena pubblicato. Io con molta educazione lessi, ma non risposi perché onestamente non mi interessava. Invece quella volta avrei fatto meglio ad interessarmi. 

Sull’aereo mi sedetti vicino a mio fratello Luca, che mi dava molto fastidio, così decisi di chiamare la mia amica Chiara, che ovviamente mi tartassava con le sue tante avventure disagiate, perché diciamocelo francamente, lei era un disastro totale. Dopo tante ore arrivammo finalmente alle Maldive, era un sogno esser lì. Ancora non ci credevo…!

-Mamma hai visto che belloooo?

-È vero piccola mia, ci voleva proprio una vacanza lontano da tutto e tutti, mi rispose mentre ci incamminavamo verso l’hotel, che dalle foto era incantevole.

La mia camera era bellissima, la prima cosa che feci fu sicuramente affacciarmi per vedere il panorama mozzafiato che si intravedeva fuori dalla mia finestra, quando abbassai lo sguardo e vidi qualcosa che non avrei mai voluto vedere.

Fui  tanto sconvolta da quello che vidi, che iniziai ad urlare: “IO NON CI POSSO CREDERE…. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, MA COME HA FATTO A SAPERLO”. 

-OHH; MA SEI IMPAZZITA!! Disse mio fratello, che sentendomi urlare corse subito da me.

- Luca, tu non puoi capire chi è venuto qui… c’è Silvia con tutta la sua famiglia, gli spiegai.

- Questo è un grosso problema. Rispose lui.

Io pensai che una volta nella mia vita, mio fratello mi avesse capita e compresa, ma il problema era un altro, molto più grande dell’odio che provavo verso Silvia. 

-Dovremmo fare in modo che le famiglie  non si debbano mai incontrare capito Anna, mi disse mio fratello preoccupato.

- Eh perché io la voglio incontrare e una volta per tutte, dirle cosa penso. Risposi io;

- No, non capisci, ascoltami e per una volta fidati di me. - Aggiunse lui.

Infatti quella volta avevo proprio avuto ragione ad essermi fidata di lui. Intanto per fortuna la sera stessa del 23 dicembre non uscimmo dalla stanza perché volevamo riposarci dal lungo viaggio, così ne approfittai per farmi spiegare da Luca tutto l’accaduto.

Mi spiegò, che lui una volta aveva origliato alla porta ciò che si dicevano la mamma e il papà, aveva sentito dire alla mamma: -”Come sei potuto andare a letto con quella pettegola ed antipatica della mamma di Silvia”. Io restai senza parole, ma non era mica finita qui, dopo quella notte la mamma di Silvia e  papà non si erano mai più sentiti, lui non sapeva che la mamma di Silvia aspettava un bambino, ma riflettendoci su, il bambino che aspettava la mamma di Silvia, poteva esser proprio del papà.

-Io sorellastra di quella smorfiosa di Silvia!! Dissi alzando la voce.

- Zitta, questa cosa mamma e papà non la devono sapere. Rispose mio fratello. Dopo questa affermazione andammo a dormire.

Il mattino seguente io mi alzai prestissimo, verso le 7:30 e buttai giù dal letto anche tutti gli altri, mi vestii e corsi giù nel bar, presi la colazione e la portai in camera, ma nel tragitto la feci cadere, così sono dovuta tornare giù per riprenderla e portarla di nuovo nella camera dei miei genitori assicurandomi che restassero lì, in quel modo non potevamo incontrarci con la famiglia di Silvia. Io continuai a seguire il piano, quindi proposi di andare al mare invece di restare in hotel a farsi un bagno in piscina, come avevamo programmato. 

Ad un certo punto della giornata sentii parlare delle persone alle mie spalle che avevano una voce familiare, erano proprio loro, io e mio fratello cercammo di nasconderci  perché nel frattempo papà e mamma erano andati a prendersi un caffè, così noi ritirammo tutto e scappammo avvertendoli di tornare subito in hotel perché volevamo pranzare lì. La conversazione al telefono con mia mamma fu tipo:

- Mamma! Correte subito in hotel, stanno servendo il pranzo.

- Ok arriviamo. Disse lei. Mentre noi speravamo andasse tutto secondo i piani.

Io ancora non mi spiegavo come loro sapessero che noi fossimo qua. Anche se sospettavo fosse stata involontariamente mia mamma, perché la sentii un giorno parlare con la vicina chiedendole di farsi cucire un vestito, in quanto lei sarta. Sicuramente quella pettegola di Lucia, le chiese per quale motivo le serviva questo vestito e mia mamma le parlò delle vacanze,  e poi Lucia amica della nonna di Silvia, di sicuro glielo avrà riferito per ostacolare le nostre vacanze. Cosa che la mamma di Silvia non vedeva l’ora di fare.

Ecco come io e mio fratello passammo le vacanze, facendo in modo di non farli incontrare. Devo dire che ci stavamo riuscendo alla grande, inoltre eravamo anche fieri del nostro lavoro.

Arrivò purtroppo il 1 gennaio e ci toccava ripartire, come anche alla famiglia di Silvia.

Silvia era sempre con la mamma
perché il papà era morto qualche anno fa in un incidente stradale, per questo mi dispiaceva molto, ma per il resto continuavo sempre a provare antipatia per lei.

-Nooo! Già dobbiamo tornare a casa! Uffa, io non ci sto! Voglio rimane qui, anche se dopo tutto le Maldive resteranno comunque il posto più bello del mondo. Dissi tra me e me, mentre stavo per chiudere la mia valigia. 

Dopo 15 minuti lasciammo l’hotel e ci incamminammo verso l’aeroporto, sperando di non incontrare Silvia, ma questa volta purtroppo non ci fu via di scampo. Quando papà vide da lontano la mamma di Silvia incamminarsi verso di noi, svenne. La mamma non ci poteva credere… era super arrabbiata e sorpresa della sua presenza, che vedendola con il pancione le disse: -“Ahh, quindi si allarga la famiglia! sono contenta”.

-Certo, così avremo una cosa in comune, o sbaglio!! disse la mamma di Silvia.


  


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